Via Ruinaglia (R. I – Monti) (da via Urbana a via Cavour)
Era nel XIII secolo detta "Pozzo Roncone”.
La via è sita ai piedi di Santa Maria Maggiore e precisamente di fronte alla chiesa di Santa Pudenziana. Il nome di Ruinaglia alla strada spostata [1] fu dato perché "molte macerie, frantumi e rottami di antica data ingombrano questa via, ond’è con vocabolo corrotto, dalle dette ruine fu nominata in Ruinaglia". (Rufini - 1847).
Vi si ricorda la chiesa di Sant'Alberto o Adalberto, già rovinata nel 1600, con annesso ospedale, che era stata edificata “de mandato domini Innocentii (III Lotario dei conti di Segni – 1198 – 1216)” dai chierici di Santa Pudenziana, sopra un terreno di proprietà del Capitolo di Santa Maria Maggiore, malgrado la proibizione del vescovo di Albano, che intimò loro lo sgombero. Da una pianta pertinente all'archivio del Gonfalone (del 1582), si constata che la chiesa aveva l'ingresso a sud e che all'annesso ospedale si accedeva "dalla parte della Chiesa, dalla parte di un orto e dalla parte di una casa propinqua". La compagnia dei "Raccomandati", zelatore S. Bonaventura (1221-1274), vi fu eretta da due canonici di S. Vitale, Jacopo et Agnolo Nel 1414, chiesa e ospedale, devastati da Ladislao Re di Napoli, si ridussero "in immonda spelonca, ricetto di buoi, bufali e porci". Nel 1549 [2] la chiesa, ancora in piedi fu data ad alcune monache ed alla Confraternita del Gonfalone [3]. Il 2 agosto 1569, orto e stabile vennero concessi a Tommaso Spica "per l’annua corrisposta di una libbra di cera bianca il giorno della festività dell'Assunta". Chiesa ed edificio sparirono quando Sisto V, nel 1587, ridusse la piazza di Santa Maria Maggiore alla forma attuale.
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[1] ) Era situata un poco più a sinistra dell'attuale.
[2] ) Dice il Burcardo che l'ospedale era a quell'epoca ricovero di appestati.
[3] ) Nell’Arciconfraternita del Gonfalone erano confluite tutte le altre Confraternite dei Raccomandati e dei Disciplinati, implicate in assistenza ospedaliera, nel 1351.
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